Oggi Frida compie un mese.
Le date per noi esseri umani hanno un valore trascendentale. Le ricorrenze vanno segnate, celebrate, festeggiate, nominate, fotografate, incasellate. Alla resa dei conti il TEMPO se ne frega di queste nostre psicosi numeriche, ma siamo esseri umani: in qualche modo dobbiamo crearci l'illusione di poter "controllare" il più incontrollabile degli elementi della nostra esistenza. Il Tempo, appunto.
Ma non è di questo che voglio parlare in questo pezzo di blog. Ho intenzione di affrontare, alla distanza simbolica di un mese appunto, quello che è la frase-monito più ricorrente al momento della tua decisione di avere un figlio, quando comunichi al Mondo che avrai un figlio, quando avverti tutti che hai avuto un figlio, quando presenti in "società" un figlio. Il monito è:
ADESSO LA TUA VITA CAMBIERÀ (pezzo di pianoforte enfatico e lugubre, beethoveniano. Lampi e tuoni. Risata mefistofelica in filigrana).
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Frida 18 agosto |
Ora provate a chiedermi: Manlio ma la tua vita è cambiata, vero?
Io vi rispondo senza pensarci due volte: No, non è cambiata.
E non lo dico per spirito di contraddizione, né per inclinazione naturale a provocare. È proprio che non trovo gli elementi che mi segnalino con precisione un "turning point" concreto, visibile, preciso.
Volete la verità più cruda: me l'ha cambiata più il mio border Elrond la vita in quell'ormai lontano (purtroppo) 27 dicembre 2009, quando è entrato in casa nostra con quell'espressione timida e l'andatura frastornata (di lì a poco si sarebbe trasformato in uno dei setti demoni dell'apocalisse).
Ecco le prove. Per Elrond ho dovuto cambiare prima l'auto. La mia bella New Beetle Cabrio Volkswagen era troppo stretta per il trasportino, troppo scomodo per il tettuccio apribile, troppo vomitofila (sì ormai il mio cucciolo rigettava con fiotti alla "esorcista" al solo vederne le chiavi). Ed ecco che arriva una squallidissima Megane Scenic color Ratatouille metallizzato. Dopo un po' ho dovuto rinunciare al mio appartamento molto "fancy" al centro di Salerno per una casa in paese. Non era più sopportabile farsi una montagna di scale senza ascensore per andare in luoghi senza verde e senza speranza.
L'arrivo di Frida non ha comportato smottamenti del genere. Certo ho cambiato casa, spostandomi in una bella villetta con giardino, ma l'avrei fatto a prescindere. Anche perché il giardino è essenzialmente appannaggio di Elrond.
Questo per parlare di "cose". Di "materia". Ma quello che Elrond ha portato nella mia vita è stato un cambiamento radicale nel vedere il Mondo. Questa è un'altra storia, ma se adesso ho un rapporto così viscerale con la Natura e so riconoscere con certezza e al volo un Callistemon, un Ornello, un Faggio, un Ontano e così via, lo devo esclusivamente all'entrata nella mia vita di un cane splendido come il mio border. E così il rispetto per gli animali e per la singola vita di ogni essere vivente (ad esclusione degli insetti che continuo a trucidare senza pietà se appartenente alle luride specie che detesto: scarafaggi e affini o zanzare e derivati. sono uno specista? sì e con orgoglio. a differenza di coloro che mettono le mani avanti dicendo: "non sono razzista". per poi dire: "però i "neri" non li sopporto").
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Frida 16 agosto |
L'arrivo di Frida nei miei giorni, come scrivevo in un altro
pezzo del blog
, è per me un'amplificazione non una rivoluzione della mia esistenza. Sempre per restare nella "quantificazione" dei fatti: lei non mi ha tolto la possibilità di uscire la sera. Io non esco da anni, non ho mai amato l'
uscita da fermo (cioè se sono in viaggio niente mi può costringere a restare chiuso in camera. Voglio vedere il mondo, ma se devo fare le "vasche" in giro per i posti che conosco da una vita, allora preferisco l'acquario della mia casa).
Frida non mi ha privato della possibilità di leggere. Anzi ad agosto mi sono scolato 3 libri e il quarto lo sto leggendo in questi giorni, spesso con lei che dorme accanto a me o dentro il mio abbraccio. Vedo film come prima. Prendo il sole in giardino. Incontro gli amici. Vado a correre con Elrond allo stadio al mattino e gioco con lui a calcio nel tardo pomeriggio. Elaboro le mie ricette di cucina (marmellate e creme di nocciola su tutto). E così via. Tutto senza variazioni apprezzabili.
E soprattutto dormo. Dormo la notte come prima. E anche se non dovessi farlo non è un cruccio. Ho sempre trovato il sonno una incombenza di cattivo gusto: necessaria, ma noiosa.
Certo già sento le obiezioni:
1. Quelle dei profeti di sventura: "è ancora presto, poi vedrai"
2. Quelle dei filosofi speleologi: "il cambiamento è in te. Nel profondo"
3. Quelle dei mistici: "Sei già cambiato e non te ne rendi conto"
4. Quelle alla Winky Wonka (il direttore della Fabbrica di Cioccolato): "Ti sei già squagliato con tua figlia"
5. Quelle dei silenziosi moralizzatori: (silenzio, ma con sguardo severo)
Non voglio dire che l'arrivo di un figlio o di una figlia sia un sorso di acqua fresca. Non è un alito di vento che appena avverti in casa. L'impatto emotivo è altissimo, ma io per natura tendo a non drammatizzare nulla.
Noi cambiamo di continuo. Come con costanza cambia la nostra vita. Gli aforismi si sprecano. Da quello di Ludwig Börne: "Niente è duraturo come il cambiamento" al quello bellissimo del Buddha: "“Tutto cambia, nulla resta senza cambiamento”. Ma senza scomodare pensatori e frasi celebri tutti noi sappiamo che qualsiasi cosa ci accada di minimamente straordinario finisce col "cambiarci la vita". Allora perché stare a sottolineare di continuo che "proprio" diventare genitori ti cambia la vita. È una ridondanza. Una esasperazione. Si è sempre detto così e si continua a dirlo perché è naturale dirlo. C'è troppa enfasi rispetto all'arrivo di un figlio. C'è troppo fermento emotivo. C'è troppo "luogo comune".
E invece non c'è luogo così fuori dal comune che la relazione unica e senza stereotipi con la propria figlia. O il proprio figlio. Io amo Frida, non mi sciolgo per lei. Non perdo la testa, ma ritrovo parti di me che non conoscevo. Questo è tutto. E forse non è poco.
P.s. giuro solennemente che non dirò mai a un neo-papà : "tuo figlio (tua figlia) ti cambierà la vita". Al limite gli dirò: te la divarica l'esistenza, te la esalta, te la insaporisce.