La mia prima mission (non così impossible) è fare di Frida di una bambina bilingue.
Devo darle questa chance, devo metterla in condizione di vivere un futuro che somigli a una stanza con tante porte e non a uno sgabuzzino dove l'unica uscita ha sopra una etichetta scritta in italiano.
Mi sto documentando tantissimo, come è nel mio spirito e nella mia indole, sul come farlo al meglio. Sono approdato da poco a un libro che mi sembra formidabile THE BILINGUAL EDGE "(il vantaggio bilingue") il cui sottotitolo recita "Why, When, and How to teach your child a second language". Finalmente oggi mi è arrivato direttamente da Londra (e con mia grande sorpresa anche autografato dalle due autrici, docenti di linguistica alla Georgetown University: Kendall King e Alison MacKey).
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27 agosto - "The Bilingual Edge" nelle mie mani |
Sento scorrere in me fiumi caldi di dopamina (conoscete no? il neurotrasmettitore che regola tra le altre cose il "piacere" e la ricerca del godimento), come ogni volta che intraprendo una nuova strada che mi stimola.
Ho tempo e voglio dedicarlo allo studio di un metodo efficace per trasferire a mia figlia quella lingua inglese che: (uno) mi piace da impazzire, (due) parlo e capisco ormai con discreto successo e (tre) è utile come avere due occhi in un mondo di mezzi orbi. O come avere un paio di extra-vite in un videogame prima di affrontare lo scontro finale con il Mostro dell'ultimo livello.
Ho tempo e voglio dedicarlo allo studio di un metodo efficace per trasferire a mia figlia quella lingua inglese che: (uno) mi piace da impazzire, (due) parlo e capisco ormai con discreto successo e (tre) è utile come avere due occhi in un mondo di mezzi orbi. O come avere un paio di extra-vite in un videogame prima di affrontare lo scontro finale con il Mostro dell'ultimo livello.
Ma prima di inoltrarmi in un cammino che mi entusiasma e di cui voglio rendere partecipi tutti coloro che leggono questo blog, voglio anche capire per bene perché è importante dare questo "edge" ai propri figli.
Mi aiuto con quello che ho imparato da quelle che chiamerò confidenzialmente Kendy e Ally (le due PhD, professoresse autrici di questo bel libro). Ecco i cinque motivi per cui è CRUCIALE allevare figli bilingue.
1. Persone con una conoscenza avanzata di due o più lingue di solito sono più creative.
Diverse ricerche lo hanno provato ed ormai è scientificamente acclarato, ma io ne ho fatto esperienza sulla mia stessa pelle. Lavorando a Doha (in un ambiente di lavoro in cui linguisticamente parlando, mi sento come Pippo - l'amico di Topolino - ad un convegno di ingegneri aerospaziali) mi sono reso conto di quanta creatività sgorghi in chi è bi o tri o quadrilingue (oddio questi sono mostri). Non solo, basti pensare ai tanti scrittori che hanno usato il loro bilinguismo a favore della loro ispirazione creativa (da Isabelle Allende a Emil Cioran, da Salman Rushdie a Yoko Tawada che a proposito del suo trilinguismo ha scritto: "Quando tu crei una connessione tra due parole che sono distanti enormemente, nella tua testa si produce una sorta di elettricità. C'è un flash di luce, una sensazione di pura meraviglia").
2. Conoscere due lingue dà ai bambini un vantaggio cognitivo
Come si misura questo vantaggio? per esempio con una consapevolezza metalinguistica più sofisticata rispetto a chi parla una sola lingua (e non parliamo poi di quei poveri innocenti massacrati da genitori che parlano solo in dialetto. Quelli per me sono sottosviluppati - parlo dei parenti - e quindi non li prendo nemmeno in considerazione). Questa consapevolezza altro non è che la sensibilità al fatto che il "linguaggio" è un sistema che può essere analizzato e con cui si può "giocare". Per esempio bambini che crescono nella culla di più lingue sanno apprezzare meglio battute, puns (cioè giochi di parole) e metafore. Un esempio concreto sono i miei grandi amici: i fratelli Guarino. Donato, Gerry e Tony. perfetti esempi di persone bilingue e grandi amanti del gioco di parole, immenso senso dell'umorismo ed estrema sensibilità alle articolazioni del linguaggio.
Tra l'altro la consapevolezza metalinguistica crea vantaggi pratici scientificamente testati: ti rende più veloce nella capacità di leggere, nel memorizzare parole e apre la strada a una maggiore raffinatezza nel concepire una frase grazie a una migliore conoscenza dei sinonimi.
Proprio in questi giorni, durante le mie sgroppate a cavallo di tanti siti e forum trovati online per accumulare conoscenze sull'argomento, leggevo di alcuni test in cui si prova decisamente che chi conosce due lingue "batte" i monolingua (sembra una tribù indios) in quegli esperimenti che richiedono di ignorare informazioni distraenti. In poche parole i bilingui sono più bravi nel focalizzarsi sugli obiettivi richiesti, eliminando i dettagli fuorvianti.
4. Imparare un'altra lingua rafforza la comprensione interculturale
Tempi di sbarchi tragici e di immigrazione dolente. Tempi di spostamenti da un Paese all'altro. Di viaggi. Di incontro e scontro culturale. E credo conveniate con me: capire una cultura è difficile senza capirne il linguaggio. Anche in questo caso le ricerche parlano chiaro: quando i bambini imparano una seconda lingua è più probabile che sviluppino una attitudine positiva verso coloro che parlano quel linguaggio. Non solo: visto che noi facciamo esperienza del Mondo attraverso il linguaggio, conoscere un'altra lingua ci aiuta a capire che esistono altre prospettive su come si percepisce ciò che c'è intorno a noi. E quindi a rispettare punti di vista alternativi.
In poche parole imparare una lingua ti rende meno spaventoso il "diverso" e ti prepara ad essere un cittadino del Mondo più civile, rispettoso e comprensivo. E non è poco, perché questo impatta non solo su tuo figlio / tua figlia, ma idealmente sulla società stessa.
5. Il bilinguismo ti assicura, senza dubbio, un vantaggio formativo e nella carriera lavorativa
Non c'è nemmeno bisogno di commentare questo punto.
Ma per raggiungere tutto questo e far fruttare i 5 vantaggi non basta che nostra figlia sappia dire "hallo" e "good morning" e sia capace di contare fino a 10 in inglese (quante volte abbiamo sentito il genitore orgoglioso chiedere al suo bambino - che intanto ha i testicoli su una carriola per quanto si sono gonfiati a furia di sentirselo dire : "dai... fai sentire come sai contare fino a dieci. One, two...).
Perché il bilinguismo sia vero è necessario che il bambino abbia una avanzata competenza in due lingue. E questo non l'ottieni piazzandoli davanti alla tv dove i Teletubbies o Peppa Pig lo rincoglioniscono (seppur in inglese). Nè con una esposizione modesta alla lingua straniera: vedi mezz'ora di inglese in classe una volta a settimana (spesso con docenti che parlano la lingua anglosassone come io mi intendo di calcestruzzo)
In poche parole sarà un bell'impegno da condurre con applicazione scientifica. Ma io sono pronto e ne ho voglia. Nella prossima puntata con l'aiuto di Kendy e Ally cerchiamo di capire insieme i 10 miti da sfatare sull'insegnamento della seconda lingua. Sempre se vi interessa!