25 settimane e 4 giorni. Altri pochi giorni e Simona entra nel settimo mese. Mi piace questo concetto di entrare nel tempo. Mi fa pensare a un gioco d'avventura. A un castello con nove porte, varcata ognuna delle quali ci si ritrova in uno spazio diverso, in un Mondo nuovo, colorato di scoperte inedite e frusciante di pericoli inaspettati o di stupori non immaginabili.
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Cinzia Benigni, Tauromachia, 2013, acquatinta e acquaforte su carta rosaspina, 15 x 20 cm |
Ieri sera ho visto la pancia di Simona muoversi "da sola" per la prima volta. Ormai la sento quotidianamente, la bimba, mandare i suoi segnali dalla sua esistenza buia e solitaria nelle placide acque di "Lago Placenta", ma mai avevo visto la rotondità di mia moglie deformarsi e scuotersi come se si formasse una perturbazione interiore. Ecco una di quelle scoperte dietro la porta del Sesto Mese che ormai si sta chiudendo. Ancora quattro giorni e questa stanza sarà relegata al tempo del ricordo, murata per sempre, come succede inevitabilmente al "tempo passato". E senza scricchiolii si entrerà in uno spazio nuovo.
Se dovessi scrivere un diario del sesto mese partirei dal titolo che contiene il senso di tutto: "una silenziosa consapevolezza". La sua pancia cresce, ma senza esplodere. Le analisi sono buone. La dottoressa si complimenta con mia moglie per la sua forma fisica. Si complimenta con me perché mi vede "presente" e consapevole (essere consapevole, se andiamo alla radice etimologica, può legarsi al concetto di "prendere coscienza di un sapore". Ecco per me voglio che significhi questo: sto prendendo gusto a Frida!). I parenti fanno meno domande. Gli amici hanno superato lo shock. Ora si aspetta al riparo.
Chi conosce bene la tauromachia, cioè quell'assurdo "spettacolo" in cui gli uomini combattono con i tori (la corrida), sa cosa significa la parola querencia. Si usa per indicare la zona in cui, nella spaventosa e tragica confusione dell'arena, il toro va a rifugiarsi per stare al sicuro. Lì non può essere attaccato, lì può attendere per accumulare o recuperare le energie prima di tuffarsi di nuovo nel gioco, per lui, spesso mortale.
Io mi sento lì in questo momento: nella querencia . So che quando Frida nascerà dovrò affrontare "la battaglia", sarò nudo e senza protezione di fronte al fatto acquisito di una rivoluzione nella mia esistenza. Sarò lì nell'arena di una nuova vita, con qualche occhio dagli spalti puntato su di me, ma soprattuto con gli occhi della mia bambina ben piantati su di me.
È così che mi sento adesso, alla vigilia del settimo mese. Sento di essere in quel luogo ideale dove arrivano solo ovattati i suoni di quello che sarà. Dove l'odore del nuovo si sente nell'aria e fa fremere le mie narici attente. Dove raccogliere tutte le energie possibili prima di uscire allo scoperto con un grido di felice liberazione e la paura sublime per la sfida che mi attende.
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